[Questo articolo è originariamente apparso in Tyalië Tyelelliéva #6]

Ora tutti abbiamo nomi Elfici

di Helge Fauskanger - traduzione di Gianluca Comastri

"Che meraviglia! Ora tutti abbiamo nomi Elfici!" (Sauron Defeated p. 126)

A beneficio dei lettori non Scandinavi, vorrei ricordare che gli svedesi sono pazzi. Come tali sono sempre ritratti nelle burlette che noi norvegesi raccontiamo su di loro. Essi danno prova di essere realmente pazzi raccontando esattamente le stesse burlette sui norvegesi . Ma un certo uzzolo svedese durante il Nordic Tolkien Festival in Uppsala l'anno scorso ne costituì la prova più convincente: durante la festa in costume sulla Terra di Mezzo, ognuno adoperava un nome della Terra di Mezzo! I risultati furono ovvi. C'erano caterve di Gandalf, Aragorn, Frodo, e Arwen. Avreste potuto chiamare, "Galadriel, è questo il tuo fazzoletto?" - e circa dieci giovani ragazze avrebbero guardato dalla vostra parte. Essendo perspicaci norvegesi, prevedemmo ciò con mesi di anticipo. L'editore della nostra locale fanzine su Tolkien setacciò disperatamente nei 62 capitoli di SdA cercando un nome che fosse così poco noto da poter essere ragionevolmente sicuri che sarebbe stato suo e solo suo. Egli lo stabilì in Galdor, il nome di un Elfo che pose poche stupide domande durante il Consiglio di Elrond non è più menzionato oltre. Penso che tale strategia renda, ma per essere assolutamente certo a mia volta, optai per qualcosa di più drastico. Tentare di tradurre il mio nome normale in Quenya secondo il suo significato etimologico!

In norvegese moderno "Helge" non ha un senso ovvio, ma in Antico Norse esso significa "Il Consacrato". Nessuno che abbia perso ore della sua vita studiando le Appendici del Silmarillion ignora che la parola Alto-Elfica per "sacro" è aina. Ma come potevo volgerla in un nome? Quando Frodo attaccò a parlare strani idiomi a Cirith Ungol, appellò Eärendil come Elenion Ancalima "più luminoso delle Stelle" (cfr. Lettere p. 385). L'aggettivo ancalima "più luminoso" chiaramente corrisponde al nome di uno dei re Númenoreani, Ancalimon. Il nome Sauron "L'Aborrito" mostra la stessa attinenza con l'aggettivo saura "sudicio, maleodorante, putrido" (LR:393). Aggettivi in -a, sembrava, possono essere volti in nomi maschili cambiando la desinenza in -on. Dall'aggettivo aina ho creato il nome Ainon e tentato di ricercarlo nella Guida alla Terra di Mezzo di Robert Foster. Non c'era, così quantomeno avevo un nome elfico che fosse solo mio!

Dopo il festival, ho continuato a studiare la possibilità di traduzioni di nomi. Ho scoperto che era la controparte femminile dell'-on maschile; vicino al re Númenóreano Ancalimon c'è una regina chiamata Ancalimë. il Silmarillion menziona una stella chiamata Alcarinquë; tale nome è evidentemente derivato dall'aggettivo alcarinq[u]a "raggiante, glorioso" (LR:348), la stella essendo personificazione di un essere femminile. Similmente, il nome femminile Írimë è formato dall'aggettivo írima "leggiadro" (MR:207, LR:361). Così vicino al nome maschile Ainon "Helge" sono in grado di creare la variante femminile Ainë "Helga", e ho anche concluso che se Sauron fosse stato un essere femminile, il suo nome probabilmente sarebbe stato Saurë.

Ma non tutti i nomi sono derivati da aggettivi. Come esercizio mio ho provato a rendere in Quenya alcuni dei nomi che sono stati menzionati nei primi tre saggi di Tyalië Tyelelliéva. (I nomi da TyTy #4 non sono inclusi poiché tale saggio è stato fossilizzato in uno degli strati superiori della pila incasinata che ricopre il 78 % del pavimento della mia stanza, e non so dove scavare per trovarlo. Scusate!) Sono scomparsi dalla lista 1) i nomi con etimologie che non ho potuto trovare (assumendo che tutti i nomi ne abbiano una), 2) i nomi con etimologie che non ho potuto tradurre perché le necessarie parole Q non sono state pubblicate (assumendo che Tolkien le abbia mai ideate), e 3) nomi su cui ho sorvolato (assumendo che la pre-senilità sia già in decorso di manifestazione nel mio cervello 23enne).

ALEC: Questa è una forma accorciata del nome greco Alessandro, il quale è composto di elementi da alexein- "difendere" e aner, andros "uomo", pertanto significa "difensore d'uomini" o qualcosa di simile ("uomo che difende" è un'altra possibilità). Traducendolo, dovremo probabilmente usare atan piuttosto che nér per "uomo"; la seconda indica semplicemente "maschio senziente", mentre atan è il termine generico per gli umani (per lo meno originariamente - più tardi fu usato soltanto per gli Amici degli Elfi). Ma com'è "difensore" in Quenya? Abbiamo un verbo varya- "proteggere" (BAR), e sappiamo che -do è un suffisso agentale (cfr. hilya- "seguire" [KHIL] e Hildor "Successivi", un nome Elfico per gli Uomini nel Silmarillion). Una possibile traduzione di "protettore, difensore" de'essere pertanto *vardo. L'equivalente Alto-Elfico di Alessandro appare quindi comee Atanvardo. (La combinazione nv è rara in Quenya, ma è permessa nei composti. Cfr. il titolo di Aragorn Envinyatar "Innovatore".)

[Addendum: quando questo articolo fu pubblicato la prima volta, avevo una ristretta visione delle derivazioni Quenya. Dopo una radice terminante in r, il suffisso agentale preferito è probabilmente no piuttosto che do; il secondo è usato in seguito a l e n. Perciò vardo dovrebbe piuttosto essere varno, donde Atanvarno. Altro buon termine per "protettore" potrebbe essere varyar, derivato direttamente da varya-.]

ANDERS, ANDY: Queste sono forme del nome greco Andrea, inglese Andrew. Esso è derivato da un vocabolo che abbiamo già incontrato: andros "uomo". Il significato è apparentemente "virile", e sotto la radice WEG nelle Etimologie troviamo l'aggettivo vea "adulto, virile, vigoroso". Seguendo il modello di ancalima/Ancalimon costruiremo il nome Vëon. ("Anders" è Anders Stenström, menzionato in TyTy #2 p. 5. Ha organizzato il Nordic Tolkien Festival ed è quindi colpevole per questo article! Ma ha adottato il nome Beregond e non ha bisogno di Vëon.)

ANTHONY: Il significato è incerto. Sembra avere qualcosa a che fare con la parola greca anthos "fiore", così la traduzione dovrebbe includere lótë (LOT[H]). possiamo aggiungere qualche desinenza maschile: Lóto, Lótu, Lótion (non pronunciato "lowsh'n" come la parola inglese con circa la stessa ortografia!) Forme femminili Lótë, Lóta, Lótiel = Antonia.

BRIAN: TÈ un nome celtico dal significato "Potente". Sotto POL troviamo un aggettivo polda "potente, massiccio", dal quale costruire il nome Poldon.

CARL, CHARLES: Questi nomi sono ambedue derivati da Carolus, una forma latinizzata dall'Antico Norse Karl, "uomo libero" (come opposto ad unop schiavo). Dal Quenya mirima "libero" (MIS) deriva Mirimon come equivalente Alto-Elfico. Forma femminile Mirimë = Carolyn, Caroline.

CHRISTOPHER: Latino "portatore di Cristo", i.e. missionario cristiana (Christos + pherein "portare"). Il termine Quenya per "portatore", colindo, è noto da Cormacolindor "portatore dell'Anello" (III:231). Ma come tradurre "Cristo"? La maggior parte delle chiese Cristiane aderisce alla dottrina della Trinità, nella quale Cristo, il Padre e lo Spirito Santo sono differenti espressioni di Dio. Invero Hostetter e Wynne concludono che un simile concetto di Dio è effettivamente espresso in Athrabeth Finrod ah Andreth e suo commentario in MR (vedere Vinyar Tengwar #34 p. 8-9). Di conseguenza, possiamo usare Eru come traduzione di "Cristo" e costruire il nome Erucolindo. Come il greco Christos indica realmente "L'Unto" (una traduzione dell'ebraico Mashiach "Messia"), una versione più letterale potrebbe essere derivata dalla radice LIB2 (donde laive "unguento").

COLIN: una forma ridotta del latino Columba "colomba". Sotto KÛ Tolkien glossa ku, kua come "colomba", forse la forma maschile e femminile rispettivamente. Cu potrebbe essere adottato come nome maschile. Ma nomi monosillabici in Quenya sono rari, così una desinenza maschile o altro elemento dovrebbero forse essere aggiunti (Cuo? Cuner "Uomo-colomba"?).

DAISY: Siccome non è solo il nome di Daisy Maryles (menzionata in TyTy #2 p. 6), ma anche il nome di una delle figlie di Sam, abbiamo una traduzione dell'Elfico di Tolkien nella Lettera al Re (SD:126, 129): Eirien. Ma questo è Sindarin, e noi vogliamo una versione Quenya. Analizzando Eirien, Hostetter suggerisce che esso ha "talune connessioni col nome Quenya Arien della Maia del Sun". (VT#31:24) Il senso letterale di Daisy è Day's Eye ["occhio del giorno", N.d.T.]. Arehen, Aurehen (AR, KHEN-D-E-) significherebbe "Occhio-giorno".

DAVID: Il significato dell'ebraico Dawidh è probabilmente "l'Amato" (cfr. dodh "amico"). Dall'aggettivo Quenya melda "amato, caro" (MEL) deriva Meldon. Tale nome occorre nel "Frammento Bakken", pubblicato in TyTy #4. Forma femminile Meldë = Vida.

DONALD: In gaelico, Domhnall significa nientemeno che "reggente del mondo" - in Quenya Ambartur (MBAR, TUR).

EDOUARD: Più comunemente detto Edward in inglese, questo nome è composto dagli elementi anglosassoni ead "ricchezza, prosperità, felicità" e weard "protettore". Il primo elemento corrisponde ragionevolmente al Quenya alma "buona fortuna, opulenza" (GALA) o autë "prosperità, opulenza" (LT2:336). Comunque, Tolkien stesso traduce ead come heren "fortuna, amministrazione" nel nome Herendil (equiparato a Eadwine sotto KHER), e suppongo che conoscesse il Quenya meglio di me. Sotto ALEC costruiamo *vardo come una possibile traduzione Quenya di "protettore": Edouard = Herenvardo [addendum: o meglio Herenvarno].

GEORGE: "Lavoratore della terra", dal greco gaia, ge "terra" + la base di ergon "lavorare". Kemen è il Quenya per "terra" (KEM), ma com'è "lavoratore"? Mól "schiavo, servo" (MÔ) sembra essere un termine troppo aspro. Comunque, possiamo aggiungere un suffisso d'agente al verbo móta- "faticare, sfacchinare" dato sotto la medesima radice. Il suffisso -r è usato in un altro verbo terminante in -ta (envinyatar "rinnovatore" essendo derivato dal verbo *envinyata- "rinnovare" - vedere Vinyar Tengwar #34 p. 11). Combinando kemen "terra" and *mótar "lavoratore" otteniamo Kememmótar (con la stessa assimilazione di nm in mm come osserviamo in elen + makil = Elemmakil *"Spadastella" in UT:45). Kememmótar dovrebbe probabilmente divenire Kemmótar per aplologia. (Vedere l'articolo di Rhona Beare su tale fenomeno in TyTy #3. Mi scuso, Rhona, ma non posso trovare l'etimologia del tuo nome da nessuna parte.)

HENRY: Il germanico Haganrih significa "governatore di un dominio cintato". Tur è il Quenya per "governatore" (TUR); per "terreno cintato" possiamo scegliere tra panda e korin (PAD, LT1:257). Perciò diamo Pandatur o Corintur (con C piuttosto che K secondo la compitazione in SdA - ma quando ho tradotto George ho mantenuto la K in kemen in quanto siamo tutti usi a tale compitazione dal vocabolo Kementári).

IVAN - vedere JOHN.

JARED: L'ebraico Yaredh o Yeredh sembra indicare "discesa" o qualcosa di simile (radice YRD = "andare giù, discendere"). Non vi sono traduzioni Quenya pronte. Forse possiamo aggiungere una desinenza maschile alla preposizione undu "giù" (UNU). Undon o Unduion non dovrebbe avere ovvi significati, ma allora anche il nome ebraico è alquanto oscuro.

JEREMY: Dall'ebraico Yirmeyahu, "Yahu [Yahweh, Jehovah] allenta" (i.e., dal grembo). Lehta significa "lasco, allentato" in Quenya (LEK). Modifichiamo la finale -a nella desinenza maschile -o e diamo Erulehto. (Un parallelo attestato di Tolkien è menzionato sotto KLAUS.)

JOHN, IVAN: Le forme inglese e russa del nome greco Ioannes, dall'ebraico Yochanan = "Yo (Yahweh, Jehovah) è Misericordioso". Non posso pensare ad alcuna perfetta versione Quenya, ma Eru [ná] antala significa "Dio dà". Trattando il verbo al participio come un aggettivo, costruiamo il nome Eruantalon. Forse esso può essere contratto in Eruntalon. (Per elisione della a dopo la u, confrontare Ú + *Amanyar = Úmanyar "quelli non di Aman" - vedere l'Indice del Silmarillion.)

JULIAN: Una di diverse varianti del nome latino Julius. Secondo almeno un libro, esso indica "discendente di Julo" (un re). Sapendo che in latino j corrisponde alla y nelle traslitterazioni di Tolkien, tale nome può essere Quenyarizzato come Yul (abbandonando la desinenza nominativa latina). A tale nome aggiungiamo -ion "-figlio" (YÔ). Yulion suona pressoché come Julian, non è vero?

KLAUS: In tedesco, questa è una forma abbreviata del greco Nicolaus, che è composto di elementi indicanti "vittoria" e "popolo" (i.e. "popolo vittorioso"?) In Quenya dovrebbe divenire Túrelië (TUR, LI), ma vio è un importante problema: i nomi Alto-elfici in -ië sono femminili, non maschili. Dobbiamo modificare la desinenza, così come colla "manto" fu modificato in collo nel nome Sindacollo "Grigiomanto" (vedere MR:385 or VT#34:20). Túrelio può essere una possiblie forma.

LEONID: Il latino Leo, Leonis "leone" + un suffisso patronimico: "Figlio di leone". Il vocabolo Quenya per "leone" è pl. rávi (RAW), così Raion o con probabilità Rávion dovrebbe esser l'equivalente Alto-elfico. (Comunque, Leonid Korablev ha da lunga pezza adottato il nome creato da Tolkien Lenwë, in apparenza semplicemente in quanto esso ha una lieve somiglianza col suo normale nome.)

LISA: Una forma accorciata del greco Eleisabet, dall'ebraico ma con diverse forme suggerite: Elisheva' "Il mio Dio [è il mio] giuramento di fede", Elishava' "Il mio Dio Ha Sentenziato", Elisheva' "Il mio Dio [è] Prosperità". Usando úve "abbondanza" per "prosperità" (UB), l'ultima di queste può essere tradotta come Erunya-úvë > Erunyauvë. Come "Lisa" è una forma molto ridotta, possiamo omettere "mio": Eru-úvë > Erúvë. (In Quenya come in ebraico, "è" può essere omesso ed essere inteso. Cfr. haiya, vahaiya sín atalante "lontano lontano da qui (è) la decaduta" sul frontespizio di SD.) Erúvë Elen? Bene, almeno esso allittera in modo soddisfacente!

MICHAEL: In ebraico, Mi kha-'el? è la domanda retorica "Chi [è] come Dio?" - in Quenya Man [ná] ve Eru?. Ciò può essere contratto in Manveru.

NANCY: Secondo il Webster's New World Dictionary, tale nome probabilmente è originato da una "imperfetta concezione di mine + Ancy" - posteriormente interpretato come "mia Nancy". Ancy è una forma diminutiva del Medio Inglese Annis, una forma di Agnes, fondamentalmente da greco Hagne, la forma femminile dell'aggettivo hagnos, "puro, casto". In Quenya, la radice POY fornisce l'aggettivo poika "netto, puro", dal quale deriviamo il nome femminile Poicë. In qualche modo, questa parola non mi piace come nome femminile name. È probabilmente giusto un pregiudizio linguistico scandinavo: pojke è lo svedese per "ragazzo". Ma dacché Ancy è una forma diminutiva, possiamo aggiungere la desinenza diminutiva -llë (vista in ñande "arpa" ñandelle "piccola arpa" < ÑGAN). Poicellë suona meglio.

NATHALIE: Dal latino (Dies) Natalis "(giorno) natale". Questo nome era dato a ragazze nate il giorno di Natale, il presunto genetliaco di Gesù. Il Quenya Nosta indica "nascita, genetliaco" (LT1:272).

PAT, PATRICK: Il latino Patricius significa "patrizio, nobiluomo". Callo è glossato come "nobile uomo" (KAL). Forma femminile *Callë = Patricia [Patrizia, N.d.t.].

PAUL: Dal latino paulus = "piccolo". Rilevanti vocaboli Quenya sono titta "minuto, minuscolo" (TIT) e pitya "piccolo" (WOTJ:389). I corrispondenti nomi maschili dovrebbero essere Titton, Pityon. Forme femminili Tittë, Pityë = Paulette.

PHIL, PHILLIP: Greco per "amante dei cavalli" (philos "amante" + hippos "cavallo"), in Quenya Roccondil (ROK, NIL).

RON, RONALD: Da Reginald, un antico nome Germanico composto degli elementi *ragina- "giudizio, consiglio" e *waldan "governare", perciò indicante "governante del giudizio" o semplicemente "giudice". Námo significa "giudizio" secondo MR:150, mentre namna è glossato come "statuto". Námotur, Namnatur dovrebbe captare l'essenza di "Ronald".

RUTH: Tale nome ebraico è probabilmente una contrazione di Re'uth = "compagno, amico" con una desinenza femminile. Sermë è il Quenya per "amica (femmina)" (SER). Un'altra possibilità è Osellë "associata, sorella" (non di consanguineità, che è onóne - vedere THEL).

WALTER: il Franco Waldheri significa qualcosa come "comandante d'esercito" (waldan "governare", heri o hari "esercito, armata"). Rimbe è il termine Quenya per "armata" - radice RIM. Per "governatore, comandante" possiamo usare nuovamente tur, ma cáno, cánu "imperatore, governatore, capitano" è pure meglio (UT:400). Perciò Walter = Rimbecáno.

Circa 14 altri nomi sono stati menzionati nei primi tre saggi di Tyalië Tyelelliéva, ma per una delle ragioni date nell'introduzione non posso tradurli. Che significano nomi come Arden o Brandon? E come possono nomi tipo Jim (< Jacob < ebraico Ya'aqov = "Subentro") essere resi in Quenya? Bene, non ho più niente da dire eccetto questo: i nomi mascchili che ho derivato da aggettivi usando la desinenza -on possono tutti avere forme alternative terminanti in -o. Ho derivato Mirimon da mirima "libero", ma la radice MIS fornisce Mirimor *"I Liberi" (Teleri), sg. *Mirimo. Comparare anche Melko "Il Possente", una forma alternativa di Melkor menzionata in MR:350 - apparentemente derivata da un aggettivo inattestato *melka "potente" (vedere VT#34:22).

[Addendum I: Uno dei miei lettori mi informa che Arden viene da una parola latina per "appassionato"; non posso pensare a miglior traduzione di Úruvon "l'Infocato" dall'aggettivo úruva "rutilante" (LR:396). Brandon presumibilmente indica "colle di fuoco", in Quenya Úrambo.]

[Addendum II: Ho ricevuto una supplica ad aggiungere a questo articolo una plausibile versione Elfica del nome che appare variamente come Clair, Claire, Clara, Klara, Klára. Derivato da un termine latino per "chiaro, puro, limpido", tale nome femminile puòà essere reso come Calimë, dal Quenya calima "brillante" (Lettere:385). Un'altra possibilità è Calinë da calina "luce" (come aggettivo, LR:362).]

Ardalambion