O Naffarínos cutá vu navru cangor luttos ca vúna tiéranar, dana maga tíer ce vru encá vún' farta once ya merúta vúna maxt' amámen.
Il significato di questa strana frase si è probabilmente perso per sempre, eccetto che per la parola vru, o vrú, che significa "sempre". Questo è l'unico esempio offerto da Tolkien del Naffarin (MC:209), il più sofisticato linguaggio privato che egli iniziò a sviluppare quando il Nevbosh morì. Di fatto, il Naffarin parzialmente si è sovrapposto alle ultime fasi del Nevbosh. Diversamente da quest'ultimo, il Naffarin non fu mai condiviso con altri; non sembra che il giovane Tolkien abbia mai provato ad insegnarlo ai suoi amici. Egli notò che gli sarebbe piaciuto farlo circolare, ma non lo fece mai - probabilmente pensando che nessuno si sarebbe interessato. Sembra che il Naffarin fosse solo un linguaggio e mancasse una mitologia che lo accompagnasse . Nondimeno, esso rappresentò lungo passo in avanti: nel caso del Naffarin, l'adolescente Tolkien per la prima volta ideò un intero linguaggio dall'unione di suoni e significati secondo la propria predilezione piuttosto che distorcendo parole di lingue esistenti. Nel Nevbosh, solo pochi vocaboli erano di tal genere, come lint "rapido, agile" (che può benissimo essere stata una delle parole che furono adottate in Naffarin dal Nevbosh; è anche sopravvissuta nel Quenya!). Tolkien menziona vrú "sempre" come "un'associazione curiousamente predominante nei miei linguaggi, che si è sempre aperta la via (un caso di primitiva fissazione di associazione individuale, suppongo, di cui ora non ci si può sbarazzare)" (MC:209). In Quenya essa appare come voro "sempre, continuamente" (LR:353).
Lo stile fonetico generale del Naffarin era ispirato dal latino e dallo spagnolo. Tolkien deliberatamente evitò certe sonorità inglesi, come w, th, sh. Ma non conosceremo mai più di questo sul Naffarin, dacché Tolkien ci informa che "da molto tempo è stato follemente distrutto" - e ciò fu scritto all'inizio del 1931. Vediamo già ancora un approccio alle forme Elfiche ; il gusto linguistico di Tolkien stava maturando. Molti dei vocabolo, benchè non tutti, potrebbero essere Quenya quanto a stile e struttura: le più primitive forme di "Qenya" erano solo di pochi anni dopo - e si può a stento omettere di notare che il nome proprio "Naffarin" ha la desinenza -rin come si vede nei nomi di tanti linguaggi posteriori: Sindarin, Vanyarin, Valarin, Telerin etc.