Linguaggi d'esempio:
Esempi: DTS 5, DTS 7, DTS 10:1, DTS 37, DTS 38, DTS 39, DTS 41, DTS 43, DTS 44, DTS 46, DTS 47, DTS 49, DTS 50, DTS 51, DTS 52, DTS 54:2, DTS 56, DTS 58, DTS 59, DTS 62, DTS 64
Questo modo, tra tutti quello meglio attestato, viene detto "l'uso generale" in DTS 58 . Lì si afferma che il modo è "applicabile sia al S[indarin] che al Q[uenya]", ma, come mostra l'elenco sopra riportato, l'attribuzione delle tengwar ai suoni presenti in questo modo è attestata altrettanto bene in tanti altri linguaggi.
Può darsi che l'uso non fosse così "generale" prima della Terza Era, dato che la descrizione "uso generale" è limitata al contesto "del periodo del racconto" (vale a dire Il Signore degli Anelli). A dispetto di ciò, il modo potrebbe tuttavia essere molto vecchio. Infatti, sappiamo che Sauron se ne servì per l'iscrizione sull'Unico Anello [DTS 7] in un periodo attorno all'anno 1600 della Seconda Era [AppB]. Ci sono alcune interessanti e circostanziali prove che i Númenóreani utilizzassero per l'Adûnaico e il Quenya un sistema alquanto simile [DTS 50, 51 ]. Molto probabilmente l'arrangiamento è tanto vecchio quanto lo stesso sistema di scrittura, dato che una fonte asserisce che Feanor "lo ideò anche come un generico alfabeto fonematico, ed escogitò speciali arrangiamenti per adattarlo alle caratteristiche del Qenya, Noldorin, e Telerin" [AR, mia ènfasi].
Dato che l'Uso Generale è stato applicato a così tanti linguaggi, e che la maggior parte degli esempi mostra quelli che sembrano essere adattamenti specifici per il linguaggio in questione, questo documento esordisce con una discussione generale del modo, e successivamente si addentra in informazioni più specifiche su ciascun linguaggio. Al momento sono disponibili informazioni linguaggio-specifiche solo per l'Inglese.
Nota: le varie tengwar sono spesso citate sotto i loro nomi Quenya. Per una loro completa elencazione, si veda l'articolo Nomi delle Tengwar.
Sebbene nell'Uso Generale alcune tengwar sembrino avere proprietà vocaliche, di solito si rappresentano con le tengwar solo le consonnati. Le modificazioni consonantiche, così come le vocali, sono rappresentate con segni diacritici - tehtar. La Figura 1 è un riassunto dei valori fonetici delle tengwar in ciascuna delle variazioni del modo. I valori sonori sono dati in accordo con l' International Phonetic Alphabet.
Nell'Uso Generale, i tehtar sono usati per indicare se le consonanti sono lunghe oppure doppie, se sono precedute da una nasale omorganica (nasalizzate), se sono seguite da w (labializzate), oppure se sono seguite da s.
Consonanti Lunghe o
Doppie. La maggior parte degli esempi dell'Uso Generale segue la convenzione
descritta in AppE, dove
una consonante lunga o doppia viene indicata ponendo una linea orizzontale
sotto alla tengwa (o nel caso di lambe, al suo interno). Se
la onsonante è una nasale (n oppure m), la linea può essere opzionalmente messa sopra
alla tengwa (cfr. più sotto le Consonanti
Nasalizzate). Nei documenti in Antico Inglese (DTS 50 e 51), vengono invece
usate due linee diagonali parallele.
Consonanti
Nasalizzate. Afferma l' AppE, "una
barra (o un segno come il circonflesso
spagnolo) posta sopra una consonante era spesso usata per indicare che questa era preceduta dalla nasale della stessa serie (come in
nt, mp, o nk)" La
nasalizzazione tehta è ben attesta nell'Uso Generale. Se posta sulle nasali n o m , poteva anche essere intesa indicare una consonante doppia dato che
avrebbe segnato la nasale come preceduta dalla stessa nasale, di fatti raddoppiandola.
Consonanti
Labializzate. Una w seguente, nei linguaggi dove questo avviene, viene scritta con una "u-uncinata modificata" come alluso in AppE.
Seguente
s. Una s seguente è indicata da un uncino che si protende dalla
tengwa, di solito attaccato al suo arco più a destra. L'uncino può anche essere scritto
come un tratto che si intreccia, come mostrato in figura.
Nell'Uso Generale le vocali sono rappresentate soprattuto con ómatehtar, segni-vocalici. La Figura 2 mostra gli ómatehtar dell'Uso Generale. Il valore più comune di ciascun segno-vocalico viene riportato per primo, mentre i valori più rari sono riportati tra parentesi. Laddove i valori sono separati da una barra, ciò indica che essi sono molteplici o meno comuni.
Come si può vedere in Figura 2, c'è una notevole variazione nell'applicazione dei segni vocalici nei vari esempi. L'Uso Generale consente alle vocali di essere poste sopra sia alla tengwa precedente che sopra alla seguente - anche se non si usano entrambe le forme nello stesso documento, per ovvie ragioni. Il tehta trascritto come {y} è usato solo per la traslitterazione nella pronuncia ortografica inglese (c.f.) dell'Y dell'afaberto Romano.
Quando non è disponibile nessuna tengwa per trasportare il tehta, si ricorre spesso ad un trasportatore: per le vocali brevi si usa un trasportatore breve, per quelle lunghe un trasportatore lungo.
In Figura 1, alcune tengwar sono assegnate ad alcune vocali, vale a dire i, e, a, u. Tuttavia, queste non vengono mai utilizzate per rappresentare da sè le vocali. Si veda pià sotto la sezione Modificazioni delle Vocali .
In alcuni esempi dell'Uso Generale, quelli in cui le vocali tehtar sono scritte sopra alla precedente consonante tengwa, tutte le tengwar sono di norma seguite dalla vocale a. Si può allora porre un punto singolo sotto ad una tengwa per indicare che questa non è seguita da alcuna vocale.
Vocali
Lunghe. Le
vocali lunghe sono principalmente indicate ponendo la vocale tehta su di un
trasportatore lungo. Un altro metodo è quello di raddopiare il
tehta. Questo viene principalmente reso con gli uncini
u/o
. In almeno un esempio, le vocali sono talvolta segnate come lunghe ponendo una
vocale su di una tengwa che ha lo stesso suono vocalico.
Dittonghi. In molti esempi, i dittonghi sono scritti semplicemente come due vocali consecutive. In altri, la vocale accentata è rappresentata con una vocale tehta, e la vocale atona con una tengwa. Questa pratica è attesta solo laddove le tehtar sono scritte sopra alle tengwar seguenti, e solo dove i dittonghi sono accentati sulla prima vocale (vale a dire, la tehta rappresenta sempre la vocale accentata, e la tengwa rappresenta sempre quella non accentata). Non è chiaro se questa pratica possa esistere in altre configurazioni, p.e. ponendo invece la vocale tehta sulla tengwa precedente.
Ci sono due metodi distinti in cui l'Uso Generale viene applicato alla lingua inglese. Un metodo è di seguire lo spelling usato nell'alfabeto romano, traslitterando le numerose particolarità dell'ortografia inglese con estrema accuratezza. L'altro è di riprodurre ciascun suono del linguaggio parlato, lasciando che ciascuna tengwa rappresenti un fonema inglese. I due metodi sono stati all'occasione indicati come spelling ortografico e fonemico, e questi sono i termini che verranno utlizzati in questo contesto.
Come Tolkien mette in evidenza,
Non c'era di certo nessun 'modo' per la rappresentazione dell'Inglese. Uno foneticamente adeguato poteva essere ricavato dal sistema Fëanoriano. Il breve esempio sul titolo della pagina [cioè DTS 5 ] non vuole mostrare ciò. E' piuttosto un esempio di come lo avrebbe riprodotto un uomo di Gondor, esitando tra i valori delle lettere familiari al suo 'modo' e la pronuncia tradizionale dell'inglese. [AppE]
Dato che DTS 5 utilizza lo spelling ortografico, possiamo assumere che questo fosse generalmente quello che "un uomo di Gondor" avrebbe utilizzato. E' meritevole notare che la lingua nativa di Gondor, il Linguaggio Comune, apparentemente sviluppò una ortografia che non sempre rappresentava accuratamente lo spelling della Terza Era. DM ci dice che il Linguaggio Comune "doveva fin dall'inizio inizio essere rappresentato con la Scrittura di Fëanor", e che la scrittura con le Cirth fosse "dipendente dall'utilizzo già stabilito" delle Tengwar. I Nani, che preferirono le Cirth, usarono uno spelling che fu volutamente "una trascrizione in vocaboli Runici dello spelling corrente per il Linguaggio Comune", ma questa trascrizione fu spesso errata dato che molte parole furono scritte foneticamente - "ad esempio, le lettere che nella pronuncia colloquiale della Terza Era avevano cessato di avere alcuna funzione furono talvolta omesse". Da ciò deriva che l'usuale e corretto spelling del Linguaggio Comune - con le Tengwar - includesse lettere che non venivano più pronunciate. Questo è un evidente parallelismo con quello che abbiamo detto per lo spelling ortografico.
Se lo spelling otografico corrisponde a "quello che un uomo di Gondor avrebbe riprodotto", allora forse possiamo assumere che lo spelling fonemico, d'altra parte, fosse "fonematicamente adatto" come modo disegnato specificamente per l'inglese?
Esempi: DTS 5, DTS 10, DTS 62 | In ciascun esempio di spelling ortografico inglese, le vocali tehtar sono poste sopra alla tengwa seguente . |
La regola generale dello spelling orotgrafico inglese è che a ciascuna tengwa o tehta corrisponde una specifica lettera o sequenza di lettere dell'alfabeto romano. Tuttavia, in alcuni punti il sistema non aderisce strettamente all'ortografia romana. Ad esempio, la pronuncia sonora di th e s ([ð] e [z]) sono distinte dalle loro controparti sorde. Inoltre, lo spelling spesso si discosta da quello ortografico, in favore di una più accurata rappresentazione della pronucia. Di conseguenza il tehta per i può essere usato per la vocale finale in history, ed il tehta per o viene utilizzato per rappresentare la vocale in war.
LaFigura 1a.1 elenca le tengwar e i loro equivalenti caratteri romani. Assieme a ciascuna trascrizione tengwa, viene citata almeno una parola in cui la lettera è stata utilizzata. In queste parole sono stati sottolineati i caratteri che corrispondono a ciascuna tengwa. Nei casi in cui le tengwar rappresentano uno specifico suono, la pronuncia della tengwa viene riportata tra parentesi quadre dopo la trascrizione in caratteri romani. Le tengwar le cui trascrizioni sono segnate con un asterisco (*) non sono attestate.
Figura 1a.1:
Tengwar dello spelling ortografico
inglese
Una consonante romana doppia viene trascritta con una
linea posta sotto alla linea base della tengwa. Una w seguente può essere indicata con la
labiale tehta.
LaFigura 1a.2 elenca i segni vocalici utilizzati. Assieme alla trascrizione di ciascuna tehta, viene citata almeno una parola in cui il segno vocalico è stato utilizzato. In queste parole sono stati sottolineati i caratteri che corrispondono a ciascuna tehta.
Figura 1a.2: Vocali
tehtar dello spelling ortografico
inglese
Si noti che il punto scritto sotto viene usato per indicare
una "e silente". In DTS 10 le tehtar per
i ed e sono invertite.
Le vocali doppie dell'alfabeto romano (ossia la stessa vocale scritta due volte) di solito corrisponde alla stessa vocale tehta raddoppiata. Il trasportatore lungo non viene utilizzato nello spelling ortografico, dato che le vocali lunghe in sè non vengono distinte nell'ortografia inglese attraverso i caratteri romani.
Laddove due caratteri vocalici consecutivi (diversi)
vengono utilizzati nell'alfabeto romano, questi possono essere rappresentati da due
tehtar consecutivi. Ma la seconda vocale può essere rappresentata anche con una apposita tengwa, come elencato in Figura
1a.1.
Esempi: DTS 36, DTS 37, DTS 39, DTS 47, DTS 58 | Le vocali tehtar vengono poste sopra alla tengwa seguente in DTS 36, DTS 37, DTS 47. | Le vocali tehtar vengono poste sopra alla tengwa precedente in DTS 39, DTS 58. |
Lo spelling fonematico ha lo svantaggio di richiedere una piuttosto dettagliata conoscenza della fonologia inglese. E' inoltre probabile che la regola dello spelling possa variare tra gli oratori dei vari dialetti inglesi, rendendo la cosa più difficile da capire per un più largo pubblico .
LaFigura 1b.1 elenca i valori sonori delle tengwar nello spelling fonematico inglese. Assieme alla trascrizione di ciascuna tengwa, viene citata almeno una parola in cui la lettera è stata utilizzata. In queste parole sono stati sottolineati i caratteri che corrispondono a ciascuna tengwa. Le tengwar le cui trascrizioni sono segnate con un asterisco (*) non sono attestate.
Figura 1b.1:
Tengwar dello spelling fonematico
inglese
LaFigura 1b.2 elenca i segni vocalici utilizzati. Assieme alla trascrizione di ciascuna tehta, viene citata almeno una parola in cui il segno vocalico è stato utilizzato. In queste parole sono stati sottolineati i caratteri che corrispondono a ciascuna tehta.
Figura 1b.2: Vocali
tehtar dello spelling fonematico inglese
Gli
esempi indicano che le vocali brevi, atone
possono talvolta essere non considerate. Di conseguenza in DTS 39 la o
in for viene ignorata, ed in DTS 58, viene ignorata la seconda
vocale in Rivendell .
In DTS 36 e 37, il ricciolo rivolto indietro
viene utilizzato per o anzichè per u. In questi esempi non è attestata
nessuna u ,
ma probabilmente dovrebbe essere scritta con un ricciolo rivolto in avanti.
Nelgi esempi si trovano solo poche vocali lunghe. L'unica /i:/ lunga
attestata è scritta con un trasportatore lungo. Una /u:/ lunga viene indicata con
una tehta doppia. Gli esempi tengwar degli
altri modi e linguaggi suggeriscono che il trasportatore lungo possa essere utilizzato con tutte le
vocali, ma anche che /u:/, /o:/ ed /e: / possano spesso
essere raddoppiate. La vocale /ɜ:/ (la
controparte lunga dello schwa) nel nostro unico esempio viene
scritta come un punto sotto alla tengwa per la "r silente".
L'inglese possiede i dittonghi /ei/, /ai/, /oi/; /əu/, /au/; /iə/, /eə/, /uə/. I dittonghi che finiscono con /i/ ed /u/ sono rappresentati con
una tehta ed una tengwa. Per i dittonghi che finiscono in /i/, si usa
la tengwa per /j/; per
i dittonghi che finiscono in /u/, si usa la tengwa per
/w/. Non ci sono esempi in Tengwar dei
dittonghi inglesi che finiscono in /ə/ (lo
schwa ), perciò non sappiamo come dovrebbero essere scritti.
Tutte le seguenti caratteristiche sono probabilmente concesse sia nello spelling ortografico che fonematico. Alcune di esse non sono attestate in entrambe le convenzioni di spelling, p.e. la s-ricciolo, ma non c'è nessuna prova (o motivo di credere) che non siano concesse.
Le forme estese della terza serie vengono di quando in quando utilizzate come varianti opzionali delle lettere.Gli esempi sono estremamente scarni, ma possono suggerire che le forme estesesiano da referire nelle posizioni di inizio-parola.
Le forme stenografiche vengono usate per i vocaboli di uso comune in inglese the, of, of the, and. Le forme stenografiche per the ed of sono basate sulle forme estese della quarta serie. Una barra sotto alla tengwa per of significa of the.
In DTS 36 e 37, la o di of viene scritta per esteso. Ciò potrebbe ad ogni modo non essere considerata una forma stenografica, quanto la forma estesa di ampa, dato che viene usata per il suono /v/.
La forma stenografica per and viene scritta omettendo semplicemente il segno-vcalico della parola. In AppE, Tolkien descrive la forma stenografica includendo il punto scritto sotto come se significasse un and "atono".
Una linea orizzontale sovraimposta indica
una a nasale prededente della stessa serie. Una s che segue viene
indicata con un uncino che si estende verso il
basso.
Usando sia lo spelling ortografico che quello fonematico, si possono scrivere i seguenti testi inglesi:
Spelling ortografico | Spelling fonematico |
---|---|
For the less even as for the greater there is some deed that he may accomplish but once only; and in that deed his heart shall rest.
- Feanor, in the Quenta Silmarillion.
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