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Le Tengwar di Feanor

Sommario

Feanor si interessò presto di linguaggi e sistemi di scrittura durante la sua carriera, ed inventò il sistema di scrittura Tengwar nell'Anno Valariano 1250 [AAm ]. Il Tengwar era profondamente influenzato dal Sarati di Rúmil (fino a quell'epoca l'unico sistema di scrittura esistente), ma come Rúmil incorporò nella sua creazione le idee linguistiche contemporanee, allo stesso modo Feanor concepì il suo sistema di scrittura in accordo con le teorie del suo tempo. La maggiore differenza tra i due sistemi era che il Tengwar veniva scritto orizzontalmente da sinistra verso destra, mentre il Sarati era scritto verticalmente dall'alto verso il basso. Inoltre, Feanor ridusse il numero degli elementi variabili, generando un set di caratteri più semplice e più armonico.

I simboli delle Tengwar possono essere suddivisi in lettere — propriamente tengwar — e segni diacritici — tehtar. Di questo si discuterà nella seguente trattazione.

Lettere

Le Telcor possono essere appese, abbreviate, innalzate o estese. I due elementi base di tutti i nuovi tengwar erano un telco, “gambo”, e un lúva , “arco”, che potevano essere combinati e modificati in un numero differente di modi. Un telco può essere appeso (condizione “normale”), abbreviato, innalzato, o esteso. Un lúva può essere posizionato sia a destra cha asinistra di un telco. Può essere o aperto o chiuso da una linea orizzontale. Inoltre, un lúva può essere raddoppiato. In questo modo, da un numero limitato di combinazioni, s'è realizzato un sistema che consisite di trentadue tengwar.

I Lúvar possono essere girati a destra o a sinistra, aperti o chiusi, singolio raddoppiati.

Si decise quindi che le tengwar, i cui telcor e lúvar erano ordinati in un determinato modo, rappresentassero un particolare gruppo di suoni affini: i telcor determinavano in che modo il suono venisse articolato, e i lúvar dove esso venisse prodotto nella bocca. I valori sonori assegnati ad un determinato tengwar potevano variare in base alle necesità di un particolare linguaggio. Questi differenti adattamenti venivano chiamati stili [AppE ].

Dalla fine dell aterza Era iniziò la moda di mostrare le tengwar principali abbreviate secondo quanto mostrato in una tabella di quattro colonne (in Quenya: témar, “serie”) e sei righe (tyeller, “gradi”). In tale tabella ciascun téma dovrebbe corrispondere ad un punto dell'articolazione, e ciascun  tyelle ad un metodo dell'articolazione. Questo è prontamente mostrato in figura 1, dove i valori sonori di ciascuna tengwa in alcuni dei modi comuni vengono dati in accordo con l'  International Phonetic Alphabet. Non erano di solito inclusi i due gradi delle tengwar con i gambi estesi, dato che erano considerati come forme alternative delle tengwar con i gambi allungati (grade 3 e 4).

Figura 1: Tabella delle lettere Principali. I termini tecnici fonetici riportati sui margini sinistro e superiore corrispondono ai valori fonetici scritti nel medesimo stile riportato in tabella. Perciò, dato che  nc nella serie III, grado 4 è scritta in grassetto corsivo, il suono è una velare (corsivo) nasalizzata muta plosiva (grassetto).

In ciascun modo, ogni singola tengwa ha un nome in cui ricorre il suo valore sonoro. Ma, quando era necessario avere un solo ed inequivocabile nome per ciascuna tengwa, vennero utilizzati i nomi Quenya. Dato che in Quenya le tengwar del primo grado avevano i suoni t, p, c, qu, i loro nomi furono tinco, parma, calma, quesse. Di conseguenza, le quattro serie furono universalente conosciute come tincotéma, parmatéma, calmatéma, e quessetéma. Per una più esaustiva descrizione dei nomi delle lettere, si veda l'articolo  Nomi Tengwar.

Accanto alle lettere principali, esisteva un grosso numero di lettere irregolari ed aggiuntive che non erano basate su un telco e una lúva. Di queste, le dodici più comuni vennero regolarmente incluse negli arrangiamenti tabulari della Terza Era, benchè i loro valori sonori non si adattassero al sistema fonetico delle quattro serie. Queste lettere aggiuntive sono riportate in  figura 2.

Figura 2: Tabela delle lettere Aggiuntive.

La maggior parte delle lettere aggiuntive erano di fatto forme modificate delle lettere principali. Di quelle in tabella, le lettere per  s e l furono le uniche totalmente indipendenti. Le seguenti derivazioni sono tutte mostrate da Tolkien, oppure sono tutte congetture molto probalili; queste ultime sono mostrate in grigio.

Segni diacritici

Tehtar sono segni alternativi che vengono posti attorno alle tengwar per modificarne la pronuncia. Un tehta classico ha la forma di una linea orizzontale posizionata sotto alla lúvar. Viene di solito usato per indicare che una consonante è lunga o doppia. Lo stesso tehta posto sopra è spesso usato per indicare cha la tengwa è preceduta da una nasale della stessa serie (vedere figura 1). Un'altra tehta ha la forma di un ricciolo o segno che è attaccato alla tengwa, di solito nella parte finale in basso a destra della lúva più a destra. Questo tehta indica che la consonante è seguita da una  s.

Contrariamente alle opinioni di Rúmil e dei suoi contemporanei, Feanor pensò che le vocali avessero un valore fonemico equivalente per importanzaa quello delle consonanti. Le vocali erano nel Tengwar, come nel Sarati, ancora solitamente rappresentate come segni diacritici, detti ómatehtar o “segni-vocalici”. Tuttavia, solo per motivi di compattezza, e Feanor realizzò anche un modo per il Quenya in cui ciascuna vocale era assegnata ad una  tengwa. Questo modo era principalmente inteso per i  “maestri d'erudizione”, e venne utilizzato raramente; se è stato preservato un esempio di questo modo, non è stato pubblicato, e non sappiamo quindi come dovesse apparire. Si dice che sia stato l'origine di quei modi come il Sindarin modo del Beleriand [FQD].

LaFigura 3 elenca una selezione dei segni-vocalici più frequenti. I valori sonori mostrati non sono affatto i soli ad essere utilizzati. Gli ómatehtar erano di solito posti sopra alla precedente o alla successiva consonante tengwa, a seconda della convenzione di scrittura. In alcuni esempi, i segni-vocalici sono ammessi anche sotto alle tengwarl. Sono allora sempre capovolti.

Figura 3: Ómatehtar

Trasportatori vocalici Quando nell aposizione richiesta non è disponibile alcuna tengwa, si ricorre spesso ad un trasportatore per trasportare la vocale-tehta. Questo deriva direttamente dal trasportatore vocalico del Sarati. Parecchi modi fanno distinzione con un  trasportatore lungo, che può essere utilizzato quando la vocale in questione è lunga.

In molti modi le tengwar sono viste come se avessero una “vocale interna”, un suono vocalico (di solito  a) che viene pronunciato dopo il suo valore consonantico. In questi modi la vocali non devono essere scritte. Viceversa, le consonanti che  non sono seguiteda una vocale sono segnate con una tehta (spesso un punto scritto sotto).

Il principio della “vocale interna” inparte spiega perchè le tengwar delle ultime serie del grado 6 sono spesso utilizzate come vocali (vedere figura 1). I valori consonantici “deboli” che queste tengwar originariamente rappresentavano hanno cessato di essere pronunciati nel relativo linguaggio, lasciando indietro il loro valore vocalico senza che alcun valore consonantico le preceda.

Direzione di Scrittura

 Virtualmente in tutte le fonti, il Tengwar è scritto da sinistra a destra in linee orizzontali ordinate dall'alto verso il basso. Questa era la forma “corretta” di scrivere con la scrittura, così come l'aveva realizzata Feanor: le forme delle lettere erano progettate per essere scritte facilmente conla mano destra. Ma gli Elfi ambidestri potevano scrivere ugualmente bene con l'altra mano. In lettere e registri privati, gli Elfi a volte scrivevano da destra verso sinistra. In questo caso, avrebbero dovuto usare la mano sinistra, e scrivere specularmente le lettere così da avere sempre lo stesso lato rivolto verso la direzione della scrittura, come avveniva nel caso del Sarati. [EHFN]

Punteggiatura

I segni di punteggiatura rappresentano una pausa nel testo (come punto fermo, virgola o punto e virgola nell'alfabeto Romano) e sono di solito basati su vari arrangiamenti dei punti: più sono i punti, più lunga è la pausa. Un singolo punto a metà altezza  · corrisponde più o meno alla virgola. Due punti : è simile al punto e virgola o al punto fermo. Le pause più forti, p.e. fine paragrafo, possono essere indicate con tre  o quattro :: punti. La fine di un testo è spesso indicata con due punti seguiti da una singola o doppia linea ondulata.

Modi

I vari modi Tengwar sono elencati nella sezione  Modi Tengwar di questo sito. Altri sono descritti in molteplici parti su Internet; si veda la sezione Collegamenti per una buona selezione di questi.